ChatGPT, il celebre nonché più usato chat bot di casa OpenAI, non funziona in tutto il mondo. Il down, se così si può definire, va in realtà avanti da quasi un giorno intero, e coinvolge non solo l’Italia ma un po’ tutto il mondo.

Ce n’eravamo già accorti durante la serata del 9 giugno 2025, ma appunto, come accennato, i disservizi sono continuati, e dal pomeriggio del 10 giugno 2025 sembrano pure peggiorati.

Se infatti stamattina il servizio di chat bot AI funzionava a intermittenza (almeno per alcuni utenti), da questo pomeriggio la situazione sembra essere drasticamente peggiorata, con messaggi di errore continui per qualsiasi richiesta.

La spiegazione forse è semplice: gli utenti statunitensi si sono nuovamente aggiunti a tutti gli altri che provavano a usare il servizio.

Come detto poco fa, i primi disservizi si registravano già nella serata del 9 giugno. ChatGPT, a domande semplici, sbagliava (e sbaglia) calcoli aritmetici banali, confondeva dati e forniva risposte anche completamente errate.

Al momento invece restituisce messaggi di errore a quasi tutte le richieste. E questo riguarda un po’ tutti i modelli linguistici selezionabili, non solo quelli più recenti.

Il messaggio “Too many concurrent requests” potrebbe appunto essere dovuto alle troppe richieste da tutto il mondo che si stanno accumulando per via del disservizio.

Al momento OpenAI non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali a riguardo del down che sta colpendo ChatGPT sui canali social.

Internamente però il problema è stato confermato: basta collegarsi a status.openai.com per vedere che che ci sono problemi diffusi e che il team di sviluppo sta lavorando per risolvere il tutto.

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