Chef Genio arriva in un’ampia confezione ben imballata con tutto il necessario al suo interno:

Vaporiera con doppio strato
Cestello per la cottura a vapore
Frusta a farfalla
Lama multifunzione (per triturare)
Lama per rosolare
Lama per impastare
Spazzola per la pulizia (intensa)
Spatola in silicone
Tappo / misurino
Caraffa da 4,7 litri

Come tutti i suoi concorrenti, anche Chef Genio integra una bilancia, fino a 5 Kg, per pesare i vari ingredienti.

Può sembrare un buon numero di accessori (tra l’altro tutti lavabili in lavastoviglie, dimensioni permettendo) e da un punto di vista pratica, soprattutto per chi sia alle prime armi, lo è senz’altro, ma in realtà ce ne sarebbero anche altri che si trovano in alcuni rivali, come quello per aggiungere via via gli ingredienti, che automatizza ancora di più la preparazione di tante ricette. E anche una seconda caraffa può sempre fare comodo.

Siamo comunque di fronte a un buon compromesso tra versatilità e costo totale, anche perché i robot da cucina di questo genere all’inizio sono “spiazzanti” e trovarsi davanti ad ancora più accessori accentua il senso di “non imparerò mai a usarlo!“. In realtà, una volta entrati nella sua logica, è tutto molto più semplice di quanto si possa pensare, ma di questo parleremo meglio a breve.

Lasciamo stare per un attimo gli accessori e concentriamoci su di lui: Chef Genio. La base misura 24 x 44 centimetri, con un’altezza variabile a seconda degli accessori utilizzati: con la caraffa siamo sui 33cm, mentre con la vaporiera montata al di sopra sfioriamo i 50.

È senz’altro ingombrante, come tutti i dispositivi di questo tipo, ma nemmeno poi tanto in realtà, o quantomeno non è il più grande che ci sia. Sul fondo troviamo quattro ventose, per fissarlo rapidamente al ripiano. Non sono le ventose più energiche che ci siano, ma il loro mestiere lo fanno, e anche con la massima velocità il robot non si sposta dalla sua posizione. Al contempo basta sollevarlo con un minimo di forza che le ventose rilasciano la loro presa e diventa facile spostarlo.

Dal punto di vista tecnico siamo su un buon livello, con un motore da 700 Watt (contro i 500 del Bimby TM7, giusto per mettere le cose in prospettiva) + altri 1000 Watt per il riscaldamento. La temperatura massima arriva infatti a 180°, contro i 160 del già citato Bimby.

Laddove quest’ultimo prevale è sui giri al minuto. Chef Genio può roteare le sue lame tra 60 – 7000 rpm, mentre il Bimby tra 40 – 10.700 rpm. E la rotazione avviene sempre nello stesso senso (ci torneremo su poi).

La caraffa è molto generosa come dimensioni: 4,7 litri di capacità massima, con un massimo di 3 litri per il riscaldamento (la differenza è dovuta al fatto che nella parte superiore perde di efficacia).

La bilancia integrata pesa fino a 5 Kg, ma non è delle più sensibili mai viste in circolazione. Se si tratta versare nella caraffa ingredienti nell’ordine di almeno le decine (abbondanti) di grammi va bene, ma se volete sbriciolare 4 grammi di lievito di birra nell’acqua e vi aspettate che la bilancia lo capisca al volo siete fuori strada (tratto da una storia vera – NdR).

Il display touch da 7 pollici è abbastanza ampio, ma non il più ampio della categoria (Bimby ad esempio arriva a 10”) e la rotellina al suo fianco è abbastanza fine a sé stessa: non ricordo una singola volta in cui sia stata utile.

È presente anche il modulo Wi-Fi che serve per gli aggiornamenti delle ricette e per collegare l’applicazione Tuya Smart (è compatibile anche con “Smart Life – Smart Living”), che è una generica app compatibile con un sacco di dispositivi diversi (pensate che io la uso anche per una lampadina smart presa a due spicci da Amazon – NdR).

L’app replica in buona parte l’interfaccia e le funzioni che troviamo sul robot, ma di fatto non è particolarmente utile se non per scorrere le ricette anche quando non abbiamo il robot davanti (anzi, è palesemente la sua unica funzione, utile per trovare qualche ispirazione mentre siamo spaparanzati sul divano).

Per cucinare e tutto il resto non ha senso far partire le varie funzionalità dall’app, perché comunque c’è sempre un momento in cui è necessario un intervento umano: non è quel genere di robot in cui puoi pensare di buttare tutto dentro e dopo un po’ ti esce il piatto fatto e finito.

E a proposito dei modi di cottura, segnaliamo che il timer arriva fino a 12 ore contro le 8 del Bimby: chi sia appassionato di cottura lenta, non avrà di che lamentarsi.

Ma “veniamo alla ciccia”, ovvero a come usare questo robot da cucina. Tutto passa per il display, il cui sistema operativo è palesemente basato su Android, anche se questo non conta molto.

L’interfaccia è semplice e divisa nei seguenti quadrettoni:

Cronologia: qui ci sono tutte le ricette che avete portato a termine
Preferiti: qui potete salvare tutte le ricette che volete per averle più velocemente a portata di mano
Funzioni di base: sono una serie di programmi pre-impostati votati ciascuno a uno scopo diverso, tra quelli elencati di seguito. Una volta presa confidenza con l’apparecchio però, è più immediato usare la modalità manuale, anche perché di fatto sono la stessa cosa.

Pulizia
Frullare
Recupero freschezza
Zuppa
Tagliare
Soffriggere
Mescolare
Impastare
Cottura a vapore
Stufare
Mantenere in caldo
Riscaldare
Bollire
Yogurt
Risotto
Porridge (anche di riso)
Zuppa veloce

Modalità manuale: qui decidiamo tutto noi
Ricette in cloud: al momento solo 300
Le tue creazioni: qui è dove possiamo aggiungere ricette nostre, passo passo, incluse modalità e tempi di cottura.

Più in basso troviamo poi delle scorciatoie ridondanti con le opzioni qui sopra, tranne quella per la bilancia, utile appunto per sfruttare solo questa funzione. Infine abbiamo le impostazioni di sistema, che però non rivestono particolare utilità.

Le ricette in cloud sono divise in antipasti, base, bevanda dolce, piatti di carne, zuppa, antipasto, salsa e ultime ricette. È una divisione abbastanza sommaria, che solo in alcuni casi aiuta a trovare rapidamente ciò che cerchiamo. Meglio forse affidarsi alla barra di ricerca.

Ciascuna ricetta si presenta con una introduzione e un elenco di ingredienti, affiancate da una foto del piatto finale (come sempre le queste foto sono “perfette”), mentre scorrendo ci sono i vari passaggi. Una volta avviata la ricetta, compare un pop-up con il passaggio attuale.

Il fatto che venga usata una porzione ridotta di schermo non è una grande furbata, considerando che parliamo di un 7 pollici, perché lo spazio inizia a diventare esiguo e spesso dobbiamo scorrere le istruzioni perché non c’è posto a schermo.

Ma la carenza principale che abbiamo sentito è quella di non poter modificare le ricette già create, anche solo per variare le dosi (tra l’altro non è sempre indicato per quante persone siano). L’unico modo è aggiungere una nuova ricetta da zero, anche copiandone una esistente (ma va comunque fatto a mano), e personalizzarla poi a piacimento.

Dall’azienda ci hanno assicurato che non solo tutte le ricette sono in corso di revisione proprio per assicurarsi che siano il più possibile precise, ma che con un aggiornamento software potrebbe arrivare anche la funzione di modifica (e altro). In ogni caso, mentre la verifica delle ricette è già in corso, per una eventuale nuova piattaforma software c’è senz’altro da aspettare di più.

Ma di fatto come funziona il Necchi Chef Genio? Pensatelo un po’ come a un frullatore-cuocitore-impastatore.

Quest’ultima funzione è forse la più semplice. È una sorta di planetaria, un po’ semplificata. Con la lama per impastare è facile preparare senza fatica il classico impasto per pizza o focacce. Dalle nostre prove è sempre venuto bene, ma bisogna stare attenti alle dosi, perché se l’impasto diventa troppo denso il robot può fare fatica.

Mancano infatti tutti i tipici accessori presenti nelle planetarie per lavorare impasti diversi. Però è anche vero che una singola planetaria può costare da sola più di tutto lo Chef Genio, quindi anche qui bisogna un minimo mettere le cose in prospettiva.

La parte di cottura è forse la più completa. La temperatura che può variare da 37 a 180 gradi, quindi copre un ventaglio molto ampio, e la potenza del robot, regolabile su 10 intensità, regola l’intensità del calore: con 10 arriverete a temperatura molto rapidamente e la manterrete sempre stabile, con 1 sarà tutto più lento e graduale.

Tutto il resto dipende molto dalle lame /accessori utilizzati.

La lama multifunzione, che poi è quella per tritare, fa bene il suo dovere, anche se non arriva alla velocità massima della concorrenza. In ogni caso dalle cipolle ai peperoni, passando per zucchine e carote, non ha avuto problemi di potenza. Semmai il risultato non è sempre fino come quello che potremmo fare a mano, soprattutto sugli alimenti più piccoli.
La lama per rosolare è quella da usare in cottura, quando vogliamo mescolare gli alimenti senza per forza romperli. In ogni caso anche questa lama è un minimo affilata su un lato e proprio per questo abbiamo sentito la mancanza dell’opzione per farla girare in senso inverso, in modo da essere ancora più delicata.
La frusta a farfalla si monta sopra la lama multifunzione e serve principalmente per mescolare o sbattere cose come uova e panna
Il doppio cestello per la cottura al vapore va montato sopra alla caraffa (con il coperchio di quest’ultima sempre inserito, altrimenti non parte nulla), ma non viene bloccato meccanicamente, quindi bisogna sempre stare un minimo attenti. È abbastanza capiente, come potete vedere anche dalle immagini, ma comunque non gigantesco, anche perché la cottura al vapore funziona peggio se facciamo tanti strati. Va bene per 2-3 persone, a spanne, ma non di più. Quantomeno non in una volta sola.

In ogni caso è possibile scaricare il manuale completo in italiano per fare da soli una panoramica completa su tutto il robot e sugli accessori inclusi.

Una nota finale invece sul rumore. La ventola alla massima velocità chiaramente è bella sonora, ma è anche una cosa da usare solo per pochi secondi. Nella cottura lenta, la lama per mescolare non andrà oltre velocità due, producendo un rumore costante e ritmico ma non certo elevato come livello di volume. L’unica cosa a volte fastidiosa è che, anche a seconda degli ingredienti, il suono emesso può risultare un po’ metallico a causa della vibrazione degli accessori (che sono appunto tutti di acciaio).

In compenso lo Chef Genio non emana mai odori fastidiosi (non parliamo di quelli degli alimenti), nemmeno nella cottura prolungata ad alte temperature.

E arriviamo finalmente al piatto forte (gioco di parole voluto): come cucina lo Chef Genio? Dipende, perché ovviamente la risposta non è sempre semplice.

Intanto chiariamo che il robot di per sé funziona bene, al netto di qualche mancanza tecnica che abbiamo già evidenziato, come la rotazione solo in un senso e l’assenza di una velocità di mescolamento ultra-bassa, per mescolare senza tritare.

Per tutto il resto si tratta solo di “capirlo” (cosa che non richiede troppo tempo), dopo di che le ricette pre-impostate diventano in un certo senso inutili, perché è facile adattare anche quelle di altri robot da cucina (quelle del Bimby le possiamo leggere su cookidoo) o anche da un semplice ricettario.

Ma vediamo alcuni esempi concreti di ricette fatte e mangiate da noi, che forse valgono più di mille parole.

La caponata è stata una delle prime ricette che abbiamo provato ed è venuta piuttosto buona, anche se un po’ troppo acquosa (come forse si intuisce dalla foto).

È uno degli esempi di dosaggio non ottimale che a volte possiamo trovare nelle ricette presenti sul robot. Per carità, a volte succedono anche con i normali libri da cucina, e in una ricetta del genere può essere dovuto a vari elementi (non da ultimo l’acquosità stessa delle melanzane, che non sono state fritte, come da ricetta).

In questo caso, come già evidenziato prima, l’accessorio per mescolare ha spezzettato fin troppo gli ingredienti: speriamo che una modalità di rotazione inversa e/o una ulteriore riduzione della velocità minima di rotazione siano aggiunte in futuro.

Gustoso il Gulasch! Anche lui fin troppo liquido, ma qui davvero non si è trattato di un errore, nel senso che la ricetta era proprio così e sarebbe stato impossibile non farlo venire così tanto liquido.

Anche per questo poter modificare al volo una ricetta sarebbe comodo: personalmente lo gradisco un po’ più asciutto e, in base appunto ai miei gusti, avrei voluto apportare qualche piccolo ritocco a una ricetta che in linea generale andava bene.

Qualcuno mi dirà che, come già osservato, basta riscriverla da zero con le dovuto modifiche, ma il processo di inserimento avviene tutto tramite il touch del robot e ci vogliono tempo e un po’ di pazienza per riempire tutti i campi necessari, inclusi quelli su tempo di cottura, velocità, potenza e temperatura.

Se si potessero importare / esportare delle ricette sarebbe tutto più rapido, perché poi potremmo modificarne solo alcune parti.

Questo filetto di maiale alle mele è stata una bella sorpresa. Cucinato interamente sullo Chef Genio, è venuto della consistenza desiderata: forse la carne era addirittura un filino troppo cotta, ma può dipendere anche dal taglio.

È stata la prima ricetta che ho rimaneggiato un po’, in base a quello che avevo imparato con le precedenti, ed è andata bene. È possibile infatti saltare alcune parti delle ricette nel cloud tramite l’apposito pulsante presente durante la preparazione (possiamo anche fermare del tutto la ricetta, volendo), e dato che la bilancia funziona anche in corso d’opera, variare al volo il peso di qualche ingrediente è semplice.

Il Gazpacho non richiede certo un robot da cucina evoluto: alla fine si tratta di sminuzzare una serie di ingredienti freddi, che poi non vanno cotti.

Però il risultato è stato buono e in linea con la consistenza desiderata, segno anche che stavo prendendo maggiore confidenza con il robot (anche qui ho variato qualcosina, togliendo il pangrattato che avrebbe aggiunto più corpo al piatto: sì, mi piace rischiare).

Del resto qualsiasi strumento ha una sua curva di apprendimento, dopo la quale iniziamo anche inconsciamente a capire meglio come regolarci nei suoi confronti. E quella dello Chef Genio, con mia stessa sorpresa, è stata più veloce delle aspettative.

Pasticcio con salmone e cavolfiore. È un’altra ricetta predefinita, che mi ha fatto scoprire un accostamento al quale non avrei pensato.

Ho anche qui avuto un po’ da ridire sulla consistenza finale, troppo “sbriciolona”, ma di nuovo la natura degli ingredienti non aiutava. Esteticamente non è bella come la foto di esempio, ma al palato assolutamente nulla da ridire.

Questa insalata di polpo e zucchine invece l’ho presa in prestito dal Bimby. La ricetta originale prevedeva la rotazione antioraria e la mescolatura ultra-lenta, ma il polpo non è tipo da farsi spaventare da queste cose e infatti è andato tutto benissimo.

Conoscere gli ingredienti, oltre al mezzo stesso, è altrettanto importante. E forse è questa la differenza maggiore che ci può essere tra uno Chef Genio e un robot da cucina più evoluto: il secondo è a prova di non-cuoco, con il primo ci vuole un minimo di esperienza in più. E sia chiaro che il sottoscritto è tutto fuorché uno chef, quindi parliamo di esperienza proprio di basso livello.

Per la cronaca, anche la ricetta del video in apertura è presa in prestito dal Bimby: un chili con carne venuto proprio della consistenza desiderata, segno che il mio cammino con lo Chef Genio si è ormai compiuto.

E per i più appassionati, c’è anche un vivace gruppo Facebook nel quale apprendere nuove ricette e confrontarsi con gli altri acquirenti dello Chef Genio.

Come abbiamo già visto, caraffa e accessori sono lavabili in lavastoviglie, ma non è sempre necessario ricorrervi.

C’è infatti un apposito programma di pulizia che in 9 casi su 10 compie egregiamente il suo dovere. Basta mettere un mezzo litro d’acqua nella caraffa (meglio abbondare un po’), qualche goccia di sapone per piatti, e nel giro di 5 minuti è tutto pulito, anche senza ricorrere alla spazzola per pulizia (da usare nei casi più ostinati), ma semplicemente montando la frusta a farfalla sopra la lama multifunzione.

La caraffa è in acciaio ma si possono anche usare spugnette abrasive (sempre con un minimo di attenzione), utili soprattutto alla base vicino all’attaccatura delle varie lame, dove è più facile che un minimo di sporco possa rimanere.

E nei casi più estremi in cui qualcosa dovesse rompersi / compromettersi, sullo store Necchi ci sono ricambi per ogni accessorio, dalla caraffa in giù.

Necchi Chef Genio è disponibile sullo store ufficiale a un prezzo di listino di 499 euro. È una buona cifra in senso assoluto ma che teme comunque un po’ di concorrenza.

In questo momento però (ed è già successo anche nel recente passato, come testimonia lo screenshot qui sotto) è scontato a 349 euro. A questa cifra è davvero un best buy, con un prezzo inferiore anche al famoso “Bimby della Lidl” (il Monsieur Cuisine smart).

Come abbiamo visto non sarà certo il robot da cucina migliore che ci sia, ma soprattutto per chi non pianifichi di usarlo ogni giorno e non abbia particolari pretese, un investimento del genere è senz’altro più ammortizzabile dei 1.600 euro di un TM7, che poi ti “costringono” a impiegarlo ogni giorno anche solo per dargli un senso. Ma questo è un altro discorso.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Necchi, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Qui trovate maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld.

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