Annunciato e promesso come una rivoluzione , il nuovo si è rivelato un classico esempio di marketing patriottico spinto all’estremo. Presentato dalla famiglia Trump come un dispositivo progettato e costruito negli Stati Uniti, è in realtà un , riproposto con un’altra scocca e un prezzo più alto. Già dopo le prime dichiarazioni entusiastiche l’azienda aveva già ritrattato le affermazioni parlando di un futuro prossimo in cui lo smartphone sarebbe stato fatto negli USA.
giusto ieriMade in USATrump T1modello cinese già in commercioL’operazione, tra branding dorato e promesse roboanti, punta tutto sull’identità “nazionale” del prodotto. Ma dietro l’etichetta, c’è . E nemmeno di americano. E noi avevamo già espresso i nostri dubbi.
un dispositivo che non ha nulla di nuovoTrump T1: lo smartphone “americano” che arriva dalla Cina
Il viene proposto a , con una caparra iniziale di 100 dollari, e viene presentato come l’alternativa “patriottica” all’iPhone. Ma in realtà si tratta di una variante del , uno smartphone cinese realizzato da per conto di T-Mobile, che online si trova a .
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