Negli ultimi giorni, Amazon ha avviato un’operazione di pulizia su Fire TV, bloccando alcune app che offrivano contenuti pirata o presentavano comportamenti sospetti. Una mossa che arriva dopo mesi di critiche per la sua presunta tolleranza verso la pirateria, soprattutto nel Regno Unito, dove Fire TV è finita nel mirino di broadcaster come Sky.

Ma non si tratta solo di diritti d’autore: secondo Amazon, ci sarebbero anche rischi legati alla privacy e alla sicurezza dei dispositivi. Vediamo quindi cosa sta succedendo e perché la piattaforma ha deciso di intervenire.

Amazon ha iniziato a bloccare alcune app di streaming su Fire TV, impedendone l’utilizzo e mostrando agli utenti un messaggio di avviso. L’operazione coinvolge almeno quattro app:

Blink Streamz,
Flix Vision,
Live NetTV
Ocean Streamz,

Tutte queste app sono note per offrire accesso a contenuti protetti da copyright. E già questo non è un bel biglietto da visita.

Adesso, quando uno di questi software viene aperto su Fire TV, il sistema mostra un messaggio che avverte che l’app può mettere a rischio i dati personali o il dispositivo stesso. Nella finestra di dialogo sono presenti due pulsanti: “Mantieni” e “Disinstalla”, ma il primo è disattivato, lasciando come unica opzione la rimozione dell’app. Uno strano modo di presentare delle opzioni.

In pratica l’app non viene cancellata automaticamente l’app dal dispositivo, ma ne viene impedita l’esecuzione. Anche se resta installata, non può più essere avviata, rendendola di fatto inutilizzabile.

Secondo quanto dichiarato da un portavoce di Amazon, il blocco è stato attivato a seguito della rilevazione di comportamenti dannosi da parte di queste app. L’azienda ha specificato che la protezione degli utenti è una priorità e che il monitoraggio delle app di terze parti è continuo e proattivo.

Le app bloccate da Amazon erano già da tempo nell’occhio del ciclone per il loro accesso a contenuti protetti da DRM, spesso distribuiti senza alcuna autorizzazione. Ma non è solo la pirateria il punto centrale della vicenda: almeno una di queste applicazioni, Flix Vision, è stata accusata anche di comportamenti assimilabili al malware.

Secondo le segnalazioni, Flix Vision sfruttava le risorse dei dispositivi, come la CPU di Fire TV Stick o delle smart TV compatibili, per eseguire processi in background non dichiarati. Un comportamento comune ad app malevole, che permette agli sviluppatori di monetizzare senza il consenso dell’utente, spesso a discapito delle prestazioni del dispositivo.

Questa dinamica aggiunge quindi un elemento importante al blocco: non si tratta solo di tutelare i diritti d’autore, ma anche di proteggere gli utenti da software potenzialmente invasivi o pericolosi. Quale sia stata tra le due la ragione scatenante, solo Amazon lo sa, ma di certo adesso Fire TV è meno “amica della pirateria”.

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