La confezione dello Streaming Box Plus 270 include tutto il necessario per partire subito col piede giusto.

TV box,
alimentatore (anche con presa UK oltre che a 2 poli),
telecomando con 2 batterie AAA,
cavo HDMI
i soliti manuali d’uso

Spacchettate il tutto, collegate l’alimentatore alla sua porta proprietaria e siete pronti per lo streaming.

A proposito di porte, sul retro troviamo una USB-A (5V, 900 mA), una HDMI 2.1 e una Ethernet 10/100, oltre al pulsantino per un eventuale reset di emergenza.

Una USB-C non avrebbe guastato, magari anche solo al posto dell’alimentatore proprietario, visto che comunque si tratta di un nuovo dispositivo, ma per il resto c’è tutto ciò che occorre.

In più, sulla parte frontale abbiamo un tasto per far suonare il telecomando (una vera rarità) e lateralmente c’è uno switch per silenziare il microfono, perché sì, Streaming Box 270 è anche uno smart speaker (più o meno); ma di questo riparleremo a breve.

Streaming Box Plus si presenta subito bene, con una scheda tecnica di livello superiore alla media.

CPU: Amlogic S905X4-B quad-core ARM Cortex-A55
GPU: ARM Mali-G31 MP2 a 850 MHz
RAM: 3 GB LPDDR4
Memoria interna: 32 GB eMMC
Risoluzione video supportata: fino a 4K UHD (3.840 × 2.160 pixel) a 60 fps con supporto Dolby Vision, HDR10+, HLG, HDR10
Codec audio: Dolby Digital, Dolby Digital Plus, Dolby Atmos
Codec video: AV1, VP9, H.264, H.265 (HEVC)
Connettività wireless: Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2, supporto Google Cast
Porte: HDMI 2.1, USB-A 3.0, Ethernet 10/100
OS: Android TV 12 con patch di gennaio 2025 nel momento in cui stiamo scrivendo, con interfaccia Google TV

Come vedete abbiamo un ampio quantitativo di memoria, con ben 3 GB di RAM (al pari con la Shield Pro di NVIDIA) e 32 GB di archiviazione, contro i classici 8 che troviamo sulla maggior parte dei dongle.

Possono sembrare differenze di poco conto, ma nell’uso quotidiano un po’ si fanno sentire. Streaming Box Plus 720 ha infatti quella marcia in più che a molti dongle manca: lo si nota nel passaggio da un’app all’altra, o quando riavviate un’applicazione dopo un po’ di tempo, o anche semplicemente con lo scrolling nella home.

Non si tratta di cose che stravolgono l’esperienza d’uso, ma indubbiamente la rendono più piacevole, più fluida, più “come deve essere“. E poi, non doversi preoccupare di esaurire facilmente lo spazio di archiviazione è una bella liberazione

Bene anche il comparto connettività, con una Wi-Fi 6 all’altezza delle aspettative, che non ci ha mai dato alcun problema né di stabilità né di velocità.

È anche uno smart-speaker (più o meno)

Abbiamo già accennato al fatto che lo Streaming Box Plus 270 è anche uno smart speaker con Google Assistant, ma come funziona di preciso?

Quando il box è collegato alla TV, i suoi microfoni sono sempre in ascolto della nostra voce e reagiscono al classico “Hey Google” senza bisogno del telecomando. Usando i comandi vocali in questo modo, la TV si accenderà automaticamente e la risposta sarà riprodotta tramite l’audio del televisore.

Viceversa, scollegando il cavo HDMI, Google Assistant risponderà tramite lo speaker incluso nel box stesso, comportandosi un po’ come un dispositivo Google Home/Nest standalone, ma con qualche limite.

Se poniamo domande secche (meteo, orario, ecc.), tutto ok: la risposta arriva puntuale tramite lo speaker del box. Ma chiedendo, ad esempio, di riprodurre musica, non otteniamo alcun audio in risposta. Andando a vedere nelle impostazioni dell’app Google Home da smartphone, ci accorgiamo che un brano è effettivamente in riproduzione, ma la musica non esce dallo speaker del box di Thomson. Collegando invece il cavo HDMI ecco che tutto funziona, perché parte l’app di Spotify (o chi per lui) su Google TV e con essa l’audio (dalla TV).

L’esperienza non è insomma la stessa di un comune smart speaker Google Home / Nest. Il senso è che qui i comandi vocali vanno usati per interagire con l’interfaccia di Google TV, senza bisogno di premere tutte le volte il corrispondente tasto sul telecomando, e questa è già una bella comodità, e lo diventerà ancora di più quando Gemini prenderà il posto di Assistant.

Sarebbe stato bello avere anche uno smart speaker standalone, ma scollegare ogni volta il cavo HDMI è oggettivamente scomodo a prescindere e purtroppo è imprescindibile per il funzionamento in questa modalità.

Chiariamo poi che chi non voglia un microfono sempre in ascolto può disabilitare del tutto questa opzione dalle impostazioni, ma c’è anche un tasto dedicato per spegnere il microfono direttamente sul box stesso, in modo da riaccenderlo facilmente al bisogno.

(Trova il mio) telecomando

L’altro particolare degno di note è il pulsante presente sulla punta del box stesso (vedi foto qui sopra), che serve a far suonare il telecomando.

In questo modo è facilissimo trovarlo, anche se si forse incastrato tra i cuscini del divano; una situazione così classica che a tutti prima o poi sarà successa una volta nella vita.

E sempre a proposito del telecomando, al contrario di tanti altri, c’è anche un pulsante personalizzabile (quello a forma di stella), al quale potete associare l’avvio di qualsiasi app sia installata sul box. E anche il pulsante YouTube permette di scegliere tra YouTube e YouTube Music, giusto per accontentare tutti.

Il telecomando in sé è inoltre molto completo e include anche un bilanciere per effettuare lo zapping dei singoli canali TV/radio, in modo da poter controllare la TV collegata al box con un solo telecomando.

C’è anche il pulsante “mute” (non sempre presente) e i quattro servizi di streaming più diffusi (Netflix, Prime Video, Disney+ e YouTube) hanno tutti un loro pulsante dedicato.

Manca invece la retroilluminazione (assente nel 99% dei casi) e dal punto di vista costruttivo è tutta plastica, ma almeno il feedback alla pressione dei tasti è ben riconoscibile al tocco e non rumoroso.

Di TV box ne abbiamo provati a bizzeffe nel corso degli anni, ma a parte pochissime eccezioni l’esperienza è sempre (quasi) la stessa, al netto di qualche differenza nel software. 

Se tralasciamo cose come il supporto per Dolby Vision, Atmos, o altre tecnologie che non tutti sfrutteranno, il 90% dei TV box Android è tendenzialmente lentino, non tutti hanno Google TV, e oltre a riprodurre film e serie TV non ti viene voglia di utilizzarli per nient’altro. In questo senso, lo Streaming Box Plus 270 di Thomson è stato una bella boccata di aria fresca.

Anzitutto ha un hardware che finalmente si discosta un po’ dal minimo sindacale al quale i tanti dongle con Android TV / Fire OS ci hanno abituato. Non parliamo di chissà quale differenza abissale, ma già quel singolo gigabyte di RAM in più può fare la differenza. E anche non vedere lo spazio di archiviazione prossimo all’esaurimento fin da subito è una sensazione niente male.

E poi c’è il fatto dei comandi vocali a mano libera che in effetti è una bella comodità, maggiore di quanto non avremmo pensato a priori. Entrare in salotto, dire cosa vogliamo vedere, e poi buttarsi sul divano nell’attesa che tutto parta senza dover muovere un dito è motivante. Ti fa sembrare di aver acquistato chissà cosa, quindi di base è solo una piccola aggiunta che tanti altri avrebbero potuto fare senza grossi sforzi.

Sia chiaro però che non funziona sempre tutto in modo così trasparente: a volte chiedete qualcosa e non ottenete la risposta voluta, altre volte non parte l’app che avete chiesto, ma quello è colpa di Assistant su Android TV. Con l’avvento di Gemini le cose non potranno fare altro che migliorare.

Non guasta poi il fatto che il 270 supporti tutte le più moderne tecnologie audio/video, che lo rendono perfetto anche per una TV di fascia alta che magari non ci soddisfa lato software.

Abbiamo provato con soddisfazione anche un po’ di gaming, sia in locale (ma lì Android TV è stagnante da anni ormai) che in streaming. GeForce Now fa il suo dovere, con una buona fibra alle spalle (è anche un bel banco di prova per la Wi-Fi del box, che non ha mai dato problemi), e anche se su Shield TV gira meglio (semplicemente perché NVIDIA ha riservato al suo box la qualità maggiore), l’hardware dello Streaming Box Plus 270 è sufficiente per poter godere di una buona esperienza di gioco.

Insomma, Thomson ha fatto un po’ tutto quello che ci saremmo aspettati da Google quando ha lanciato il suo Google TV Streamer, che invece non solo è carente sotto alcuni punti di vista, ma è anche decisamente più caro.

Il prezzo di listino di Thomson Streaming Box Plus 270 è di 119 euro, ma niente panico! Sia sul sito ufficiale, che su Amazon è disponibile a 69,90 euro, una cifra che cambia completamente prospettiva su questo TV Box.

Non solo sono una cinquantina di euro risparmiati, che non fanno mai male, ma anziché mettersi in contrapposizione diretta con il Google TV Streamer, a 69 euro riesce a surclassarlo e a pareggiare i conti con la Fire TV Stick 4K di Amazon (al netto delle saltuarie offerte su quest’ultima), che tra l’altro non ha molte delle funzioni presenti nel box di Thomson.

Insomma, se siete alla ricerca di un box con Google TV, è impossibile trovare di meglio a questo prezzo.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Thomson, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Qui trovate maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld.

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