Negli ultimi anni la pirateria digitale è diventata una vera e propria spina nel fianco per il settore audiovisivo italiano. Tra IPTV illegali, siti che offrono film gratis in streaming e gruppi Telegram pieni di link, le perdite per le aziende del comparto si contano in milioni di euro. Certo, gli aumenti dei prezzi degli abbonamenti di streaming non aiutano, tanto meno l’inasprirsi delle pubblicità anche nei servizi a pagamento.

In tutto ciò, le sanzioni attuali non sembrano essere un deterrente efficace.

Per questo motivo, il Governo italiano ha proposto un inasprimento delle multe, con un intervento che punta non solo ad aumentare le sanzioni, ma anche a reinvestire i proventi nel mondo del cinema e dell’audiovisivo. La proposta è stata firmata da due esponenti di Fratelli d’Italia e sarà discussa in Parlamento dopo l’estate.

La proposta di legge prevede un aumento delle multe per le violazioni legate alla pirateria, attualmente considerate illeciti amministrativi. La sanzione minima passerebbe da 154 a 500 euro, mentre il massimale, in caso di infrazioni gravi o reiterate, salirebbe da 5.000 a 16.233 euro.

Secondo quanto dichiarato dai promotori, l’obiettivo è quello di rafforzare l’effetto deterrente delle sanzioni, che oggi risulterebbero poco incisive. A sostegno di questa posizione, si cita il confronto con altri tipi di infrazioni amministrative più sanzionate, come il divieto di sosta, che genera numeri ben più elevati.

Oltre all’inasprimento delle pene, la proposta introduce una novità sul fronte della destinazione dei fondi: i proventi delle sanzioni verrebbero assegnati al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, già previsto dalla legge cinema del 2016. Una scelta che punta a collegare direttamente il danno economico subito dal settore con un meccanismo di compensazione economica.

In Italia la pirateria digitale non è classificata come reato penale, se non in presenza di aggravanti come la diffusione organizzata o il fine di lucro. Nella maggior parte dei casi, si tratta di un illecito amministrativo sanzionato con una multa di 154 euro. Questo quadro normativo è ritenuto da molti osservatori non adeguato a contrastare efficacemente il fenomeno.

Secondo i dati ufficiali, sono circa 2.300 le persone multate finora per violazione del diritto d’autore. Una cifra che, nel confronto con altre tipologie di infrazioni, appare molto contenuta. Le statistiche di anni e anni fa parlavano di qualcosa come 200.000 multe al giorno per infrazioni stradali in tutta Italia, un numero che fa non solo impallidire, ma sparire del tutto quello relativo alla pirateria.

Le criticità rilevate nel sistema

La proposta di legge si fonda su alcune considerazioni emerse da interlocuzioni con soggetti del settore audiovisivo:

Le sanzioni economiche oggi non disincentivano il comportamento illegale.
Le azioni di contrasto risultano numericamente basse, con poche sanzioni effettivamente comminate.
Le aziende coinvolte segnalano una mancanza di strumenti rapidi ed efficaci per intervenire in modo tempestivo.
Non esistono campagne istituzionali di sensibilizzazione sul tema della pirateria e delle sue conseguenze economiche.

Resta da capire se un aumento delle sanzioni potrà realmente incidere sul fenomeno, o se saranno necessari anche interventi di tipo educativo, tecnologico e normativo più ampi, per rendere il contrasto alla pirateria più efficace.

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