La confezione che abbiamo ricevuto in prova è la SwitchBot Lock Ultra Touch Combo + Keypad Vision, un bundle davvero completo che include tutti i principali accessori dell’ecosistema SwitchBot per il controllo accessi. Nello specifico, all’interno troviamo:

La serratura SwitchBot Lock Ultra
Il nuovo Keypad Vision con riconoscimento facciale 3D
Il Keypad Touch, il tastierino numerico con sensore d’impronta che già avevamo apprezzato l’anno scorso
Lo SwitchBot Hub Mini, fondamentale per controllare il sistema da remoto e per l’integrazione con Alexa, Google e altri ecosistemi
Una valanga di accessori: piastre di montaggio, adattatori per chiavi, brugole, viti, nastro biadesivo, batterie, manuali cartacei e QR code per i video ufficiali

La scatola è ben organizzata, ma contiene davvero tantissimi elementi: il nostro consiglio è di seguire attentamente la guida cartacea o i video ufficiali di SwitchBot per evitare confusione, soprattutto se si è alla prima installazione. Altrimenti è un attimo ritrovarsi come nella foto sottostante e non sapere da che parte rifarsi.

Nel nostro caso, il montaggio è stato particolarmente semplice perché la porta era già stata adattata per la SwitchBot Lock Pro lo scorso anno. Tuttavia, per chi parte da zero, ci sono alcuni passaggi tecnici da affrontare: scegliere l’adattatore giusto, montare correttamente la staffa interna, e assicurarsi che la manopola esistente sia compatibile in dimensioni. In certi casi — ad esempio se la staffa è troppo lunga o il cilindro è molto incassato — potrebbe servire un po’ di manualità in più.

Fortunatamente, rispetto alla Lock Pro, Lock Ultra è più compatta, più leggera e più comoda da installare. Il fissaggio alla porta è stato semplificato: non serve più il lungo nastro di sostegno da lasciare per 24 ore. Con il nuovo adesivo prefornito, la serratura si attacca saldamente alla staffa e rimane al suo posto fin da subito.

Anche i due keypad si montano facilmente all’esterno della porta, senza fori, con supporto adesivo o viti in base alle superfici. Il pairing con la serratura via Bluetooth è automatico e immediato una volta collegati tramite app.

Una nota aggiuntiva visto che ci siamo: Keypad Vision e Keypad Touch non possono essere usati contemporaneamente. Nel nostro caso li abbiamo entrambi perché Switchbot ci ha inviato un bundle specifico e il KeyPad Vision separato, ma potete abbinare e usare solo uno dei due per sbloccare la serratura.

Lock Ultra utilizza un sistema di alimentazione a tripla batteria che migliora quanto visto su Lock Pro e garantisce una sicurezza energetica notevolmente superiore.

La batteria principale è ricaricabile e offre un’autonomia dichiarata di circa 9 mesi con un uso medio. Si tratta di un battery pack proprietario che si ricarica una volta rimosso dalla serratura, tramite cavo USB-C e alimentatore esterno (non incluso). A differenza di Lock Pro, dove l’alimentazione era demandata a 4 stilo o a un battery pack acquistabile a parte, qui tutto è incluso e integrato nel design.

Accanto alla batteria principale troviamo una batteria di backup CR123A, pensata per condizioni estreme: resiste a temperature fino a -40°C e consente circa 500 aperture d’emergenza anche in caso di guasto o inattività prolungata. Infine, è presente un sistema di micro-alimentazione d’emergenza che permette fino a 5 aperture di riserva, utile come estrema risorsa.

Il monitoraggio dell’autonomia è continuo: in caso di batteria in esaurimento, si ricevono notifiche push dall’app, avvisi sonori locali e, novità di Lock Ultra, un anello LED attorno alla manopola che si illumina di rosso per segnalare visivamente la necessità di ricarica. È una soluzione semplice ma efficace, che permette di notare il problema anche senza aprire l’app.

Il pairing Bluetooth tra Lock Ultra, keypad e hub è rapido e senza intoppi: basta inquadrare il codice QR con l’app SwitchBot e il sistema riconosce e configura tutto automaticamente. Una volta connessi, i dispositivi dialogano in rete mesh e, tramite Hub Mini, sbloccano anche funzioni cloud come controllo remoto, notifiche in tempo reale e integrazione con Alexa, Google o Matter.

La calibrazione della serratura è simile a quella di Lock Pro: pochi passaggi guidati in app per registrare i punti di apertura e chiusura. L’interfaccia è intuitiva ma presenta ancora gli stessi problemi di traduzione visti nei modelli precedenti, che possono rendere la procedura leggermente più macchinosa di quanto dovrebbe. Superata questa fase, però, il sistema è pienamente operativo.

Anche quest’anno SwitchBot propone Lock Ultra anche in versione standalone, senza hub né keypad, ma è una scelta più strategica che funzionale. L’obiettivo è offrire un’opzione a chi ha già altri dispositivi SwitchBot, non spingere sull’uso in solitaria. Perché diciamolo chiaramente: senza hub, Lock Ultra è poco più di una serratura automatizzata.

Funziona via Bluetooth, si apre dall’app e supporta alcune automazioni locali, ma tutte le funzioni avanzate — come controllo da remoto, notifiche in tempo reale, integrazione con Alexa, Google, Siri o Matter — richiedono il collegamento tramite Hub Mini. È questo che trasforma Lock Ultra in un vero dispositivo smart.

E proprio grazie all’hub si sblocca una funzione spesso sottovalutata ma fondamentale: il tracciamento degli accessi. Ogni apertura o chiusura, che sia manuale o automatica, viene registrata e notificata in tempo reale, così da avere sempre sotto controllo chi entra e chi esce di casa, anche quando non ci siete.

Rispetto al modello dello scorso anno, Lock Ultra è un vero salto in avanti, sia in termini di hardware che di esperienza d’uso quotidiana. Il design è stato completamente rivisto: ora è più sottile (42 mm contro 83 mm), più leggera, e con un’estetica più rifinita e moderna. La manopola è più grande, più comoda da girare e restituisce un feedback meccanico fluido e piacevole. Si preme meglio e con più precisione, anche grazie all’integrazione di un nuovo LED circolare che segnala lo stato della serratura e gli avvisi batteria.

Il cuore del sistema è il nuovo motore potenziato, che migliora di oltre il 120% la velocità di apertura e offre il 10,5% in più di coppia rispetto a Lock Pro. Il risultato è evidente già dal primo utilizzo: Lock Ultra è molto più rapida ad aprire e chiudere (circa 1,75 secondi), ma soprattutto più potente. Se con Lock Pro era necessario ogni tanto lubrificare la serratura per garantire un movimento fluido, qui il motore gestisce tutto con sicurezza. Non serve più “aiutarla”, né preoccuparsi di intoppi.

Altro grande passo avanti: la riduzione del rumore. In modalità Silent Mode il livello sonoro è sotto i 20 dB, il che rende l’apertura molto più discreta. In passato, soprattutto la sera, evitavamo di usarla per non disturbare in casa; con Lock Ultra questo non è più un problema. Il rumore è contenuto, breve e meno “metallico”.

Dal punto di vista dell’estetica, SwitchBot ha curato anche il mimetismo: nella confezione sono inclusi tre adesivi effetto legno da applicare sul frontalino, per meglio integrarsi con porte in legno o stili più tradizionali. Un dettaglio semplice ma ben pensato.

Infine, va ribadito che Lock Ultra resta fedele alla filosofia “retrofit” di SwitchBot: si monta sopra la serratura esistente, senza sostituire nulla, e si controlla manualmente in qualsiasi momento. Ma ora lo fa con più stile, più velocità e meno rumore.

Keypad Vision è forse la novità più futuristica dell’intero ecosistema SwitchBot. Basta metterlo accanto alla porta e dimenticarsi del resto: vi vede, vi riconosce e la porta si apre. Sembra magia — e in un certo senso lo è. L’interazione è completamente a mani libere, e quando lo abbinate a Lock Ultra, che è già di suo rapidissima, l’apertura avviene nel giro di un paio di secondi netti. Tornare a casa con le borse della spesa, il passeggino o le mani occupate e non dover toccare nulla è un lusso a cui ci si abitua subito.

Il riconoscimento facciale funziona tramite tecnologia 3D a infrarossi, molto simile a quella di alcuni smartphone. Banalmente funziona come il Face Unlock di Apple, ma con un array di sensori ancora più avanzato. È veloce, preciso e affidabile: riconosce anche con occhiali, mascherine o cambi di illuminazione, e si possono memorizzare più “varianti” dello stesso volto per aumentare l’accuratezza.

Ma non è tutto oro: è talmente veloce da diventare a volte “troppo intelligente”. Quando uscite di casa, potete premere il pulsante “lucchetto” sul tastierino per dare le mandate alla porta, ma se Keypad Vision vi riconosce mentre vi girate… la porta si riapre. Nulla di catastrofico (vi arriva subito la notifica), ma va fatto attenzione.

Per fortuna, SwitchBot ha previsto diverse impostazioni di sensibilità e comportamento: si può regolare se il riconoscimento deve attivarsi automaticamente (appena vede qualcuno), manualmente (solo dopo aver premuto un tasto), o in modo personalizzato (con intervalli di tempo e distanze diverse). Potete anche decidere quanto tempo deve “riposare” dopo un uso prima di poter aprire di nuovo.

Oltre alla sensoristica dedicata allo sblocco con il volto, il Vision integra anche lettore di impronte digitali, tastierino numerico ed NFC, in modo da abilitare tanti altri sistemi di sblocco. Inoltre nella parte bassa c’è un pulsante: potete decidere di renderlo un campanello, che farà suonare il vostro Lock Ultra e arrivare una notifica sul telefono, o anche far sì che alla pressione attivi una Scena, ovvero una impostazione smart con varie azioni concatenate che sceglierete voi da smartphone.

Un altro aspetto da valutare è l’autonomia. In modalità “Auto” e con sensibilità alta, la batteria può durare molto meno dei 12 mesi promessi. La soluzione più conservativa sarebbe impostarlo in modalità manuale, ma così si perde il bello dello sblocco senza mani, che è davvero il valore aggiunto del sistema. Per noi, vale la pena ricaricarlo ogni tanto e godersi la comodità.

A proposito di batteria: è integrata e ricaricabile via USB-C, ma per accedere al connettore bisogna scollegare fisicamente il Keypad Vision dalla sua base. Si fa in pochi secondi, ma serve uno strumento apposito incluso in confezione. Tranquilli: nessuno può rimuoverlo facilmente, e in caso di manomissione scatta un allarme sonoro e vi arriva una notifica push immediata sul telefono.

In breve: se Lock Ultra è potente, Keypad Vision è quello che la rende davvero smart. Una combinazione che cambia la routine quotidiana, e una delle esperienze di sblocco più rapide e avanzate oggi disponibili in ambito domestico.

Il riconoscimento facciale è veloce, comodo e tecnologicamente avanzato. Ma quando la smart lock ce l’ha in dotazione, è normale chiedersi: dove finiscono i miei dati? SwitchBot è un’azienda cinese, e questo può generare legittima diffidenza, soprattutto in Europa, dove la privacy è un tema sensibile. I dati biometrici vengono caricati su server esterni? Finiscono in cloud o peggio, in mano a terze parti? Possono essere rivenduti? O viene gestito tutto localmente?

Secondo quanto dichiarato (e documentato tecnicamente) da SwitchBot, i dati biometrici non lasciano mai il dispositivo. Quando registrate un volto con Keypad Vision, questo viene convertito in un template matematico cifrato, che viene memorizzato direttamente nel dispositivo, non nel cloud. Non vengono salvate né immagini, né video, né dati riconducibili visivamente alla persona. Il tutto è gestito in locale, e resta scollegato da Internet.

Inoltre, il sistema utilizza crittografia AES-128 a livello bancario, e l’elaborazione del riconoscimento facciale avviene esclusivamente all’interno dell’hardware del Keypad Vision, senza appoggiarsi a servizi esterni. Questo significa che nemmeno SwitchBot ha accesso ai dati biometrici, né in fase di registrazione, né in uso.

E la domanda più concreta: può essere ingannato con una foto, un video o una maschera?
No, almeno secondo quanto emerso dai nostri test e dalle specifiche ufficiali. Keypad Vision utilizza tecnologia 3D a luce strutturata con oltre 30.000 punti infrarossi per costruire una mappa tridimensionale del volto. Non basta una foto o un video sul telefono per sbloccare la porta, e neppure una maschera stampata in 3D rudimentale. Il sistema è progettato per rilevare la profondità, il movimento e la coerenza geometrica del volto reale.

Non è impossibile da violare — nessun sistema lo è — ma il livello di protezione è paragonabile a quello dei sistemi di riconoscimento biometrico usati nei dispositivi mobili di fascia alta. A questo si aggiunge la possibilità di ricevere notifiche immediate in caso di manomissione o accessi anomali.

In sintesi: il dato biometrico resta offline, cifrato e sotto il vostro controllo, e l’accesso con riconoscimento facciale è protetto da una tecnologia progettata per resistere a tentativi di replica e spoofing. È lecito avere dubbi, ma sul piano tecnico — e rispetto a tanti altri prodotti consumer — SwitchBot ha fatto i compiti a casa.

L’app SwitchBot non è cambiata molto rispetto a quella che abbiamo usato con Lock Pro. L’interfaccia è sempre piuttosto semplice e intuitiva, ma i soliti problemi di traduzione sono ancora lì. A volte le voci sono poco chiare, o tradotte in modo letterale. Il consiglio, se masticate un minimo di inglese, è di impostarla in lingua inglese, dove tutto ha più senso.

La gestione dei dispositivi resta buona: si possono creare gruppi “Casa”, aggiungere membri e assegnare ruoli, in modo simile a quanto avviene con altri ecosistemi smart. Questo vuol dire che qualsiasi persona con l’app e associata alla stessa casa può controllare Lock Ultra, ricevere notifiche e usare le funzionalità principali. Tutto bene, a meno che non dobbiate configurarla per persone poco tecnologiche — genitori anziani, ad esempio — dove la barriera app + pairing + configurazione può diventare un ostacolo.

Durante le settimane di test, l’esperienza è stata solida: nessuna disconnessione, notifiche sempre puntuali, configurazione dei dispositivi immediata. Solo una volta, con Lock Pro, avevamo avuto un problema tra tastierino e serratura, ma l’app ci ha salvato: è possibile aprire la porta da remoto, anche se ci sono problemi di connessione locale. Il punto debole? Solo il proprietario può farlo. Se lasciate le chiavi a qualcuno e si rompe la comunicazione tra keypad e serratura, serve il vostro intervento via app. Nessun controllo di backup per gli ospiti, a meno che non siano collegati all’app ovviamente.

Quanto alla compatibilità smart home, Lock Ultra si collega facilmente anche tramite Matter. Noi l’abbiamo associata a Google Home, e il pairing è stato semplice e veloce. Detto ciò, le funzionalità disponibili sono molto limitate: si può chiedere a Google di “aprire” o “chiudere” la serratura, ma il controllo fine (notifiche, cronologia, utenti, impostazioni avanzate) resta esclusiva dell’app SwitchBot. La parte cloud è funzionale, ma non profonda come quella nativa.

In sintesi: l’app non è perfetta, ma è completa. E sebbene sia la parte meccanica del prodotto ad aver fatto il vero salto di qualità, la gestione software resta un punto di forza, soprattutto in combinazione con il riconoscimento facciale e il controllo da remoto.

SwitchBot Lock Ultra non è un prodotto economico, ma va valutato alla luce dell’hardware incluso e dell’esperienza d’uso. La buona notizia è che ci sono diverse configurazioni disponibili, sia sul sito ufficiale che su Amazon Italia, spesso con codici sconto attivi.

Il pacchetto più conveniente è il SwitchBot Lock Ultra Vision Combo, che include Lock Ultra, Keypad Vision e Hub Mini. Costa 309 € sul sito ufficiale e 299 € su Amazon, con spedizione veloce e pronta consegna. È il bundle che abbiamo testato e quello che consigliamo, perché permette di sfruttare tutte le funzionalità fin da subito. Esiste anche in colorazione Silver, per chi non apprezza il look total black, e talvolta si trovano coupon attivi anche su Amazon.

In alternativa, è possibile acquistare:

Lock Ultra singola: 159,99 €
Keypad Vision separato: 149,99 €
Lock Ultra + Keypad Touch: 259,98 €

Tutti i componenti sono acquistabili anche separatamente, ma il Vision Combo resta il miglior rapporto tra prezzo e funzionalità offerte.

Va anche detto che diversi competitor vendono serrature smart allo stesso prezzo, ma nessuno offre uno sblocco biometrico facciale 3D con riconoscimento così rapido e affidabile. Se si considera questa funzione come parte dell’equazione, il prezzo diventa ancora più giustificato.

Infine, è disponibile anche il nuovo Hub 3, che amplia le possibilità di integrazione smart e supporta Matter, ma non lo abbiamo testato direttamente, quindi non ci esprimiamo sulla sua efficacia rispetto al più rodato Hub Mini.

Il sample per questa recensione è stato fornito da SwitchBot, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.

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