Sarà anche a causa dell’estrema efficienza energetica dei MacBook con Apple Silicon, ma Microsoft continua a investire sul fronte dell’efficienza energetica con una nuova funzionalità pensata per prolungare l’autonomia dei dispositivi portatili con Windows 11. Si chiama Adaptive Energy Saver, ed è una modalità di risparmio energetico che promette di ottimizzare i consumi in modo più intelligente e meno invasivo.
A differenza delle soluzioni tradizionali, che su Windows sono piuttosto “rigide”, questa novità non si limita a reagire al livello di carica della batteria, ma tiene conto del carico di lavoro del sistema per attivarsi e disattivarsi automaticamente quando serve.
Una novità pensata soprattutto per chi lavora in mobilità, o comunque ritiene l’autonomia importante per la sua esperienza d’uso, che punta a migliorare l’esperienza quotidiana senza compromettere la reattività o la visibilità dello schermo.
Con l’ultimo aggiornamento distribuito nel canale Canary di Windows 11, Microsoft ha introdotto una nuova modalità chiamata Adaptive Energy Saver, progettata per gestire in modo più intelligente il consumo energetico dei dispositivi portatili.
A differenza del risparmio energetico classico, che si attiva solo in base alla percentuale residua della batteria, questa nuova funzione considera anche il carico di sistema per decidere quando intervenire.
Il comportamento è completamente automatizzato: se il dispositivo è sotto sforzo, o comunque in uso attivo, il sistema può decidere di disattivare temporaneamente il risparmio energetico, anche se la batteria non è al massimo. Al contrario, in momenti di inattività o di utilizzo leggero, può abilitarlo per ottimizzare i consumi.
Un dettaglio importante è che, a differenza della modalità tradizionale, Adaptive Energy Saver non modifica la luminosità dello schermo. Questo lo rende molto meno invasivo e più adatto a scenari d’uso quotidiani dove si vuole risparmiare energia senza compromettere la visibilità o l’usabilità dell’interfaccia.
Tra le ottimizzazioni attive quando la modalità è abilitata troviamo:
Sospensione della sincronizzazione automatica di app come OneDrive, OneNote e Collegamento al telefono
Interruzione dei download non essenziali degli aggiornamenti di Windows
Disattivazione degli effetti di trasparenza
Riduzione delle attività in background
Questo approccio mira a trovare un equilibrio più fine tra prestazioni e autonomia, rispondendo in tempo reale alle condizioni d’uso reali del dispositivo, piuttosto che basarsi solo sul livello di carica. Del resto, nel flusso di lavoro quotidiano, è comune che ci siano un sacco di tempi morti durante i quali il sistema potrebbe benissimo passare al risparmio energetico, ma non lo fa solo perché il livello di carica della batteria è troppo elevato, rischiando però di arrivare a sera con più fatica. Se l’idea di Microsoft sarà ben implementata, questo problema potrebbe essere risolto.
Come già accennato, per il momento, Adaptive Energy Saver è disponibile solo in anteprima per gli utenti iscritti al programma Windows Insider nel canale Canary, la versione di test più avanzata e instabile del sistema operativo.
Microsoft lo definisce esplicitamente come un esperimento, che verrà attivato progressivamente su un numero limitato di dispositivi per raccogliere feedback prima di un eventuale rilascio più ampio.
La funzionalità è esclusiva per dispositivi dotati di batteria, quindi incompatibile con i PC desktop. È pensata per notebook, tablet e dispositivi portatili con Windows 11, inclusi quelli con architettura ARM64, sebbene con alcune limitazioni note in questa fase di test.
L’attivazione è opzionale: per abilitarla, bisogna andare in Impostazioni -> Sistema -> Alimentazione e batteria
dove è presente una nuova voce a discesa sotto “Risparmio energetico”, che consente di selezionare la modalità “Adattiva”.
Chi utilizza questa impostazione potrà beneficiare dei vantaggi della modalità risparmio senza doverla attivare manualmente, né rinunciare alla luminosità dello schermo quando il sistema ritiene che non sia necessario.
È lecito aspettarsi che, se i test daranno buoni risultati, la funzione venga estesa a un pubblico più ampio con uno dei prossimi aggiornamenti stabili di Windows 11, probabilmente entro la fine dell’anno.
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