Il BenQ GP520 si presenta con un design classicamente squadrato, che non fa nulla per mascherare ciò che è: un proiettore. La trama sui fianchi riporta perfino la scritta “4K”, giusto per togliere di mezzo ogni possibile ambiguità
Esteticamente è semplice e neutro, senza particolari fronzoli, con superfici opache che riducono i riflessi indesiderati, ma che al contempo potrebbero non adattarsi benissimo a qualsiasi salotto. Una versione bianca, per esempio, poteva essere una buona alternativa.
Le dimensioni, circa 24 x 23 x 15 centimetri, sono nella media rispetto alla concorrenza diretta, mentre il peso è di quasi 4 chili: non leggerissimo, ma anche più leggero dei principali rivali. Occhio semmai all’alimentatore, che come si vede nelle immagini è bello generoso nelle dimensioni (e anche nel peso).
La costruzione è robusta e ben assemblata, con plastiche solide e piacevoli al tatto. Nella parte superiore e inferiore sono presenti due fori filettati standard per il montaggio su treppiedi, mentre sul retro troviamo un terzo attacco, sempre standard, utile per fissarlo a supporti appositi.
È veramente raro avere tutte queste opzioni, che offrono ampia libertà di collocazione. Al contempo un design con base ruotante e proiettore inclinabile sarebbe stata la scelta più semplice ed efficace per l’utente domestico ed è un vero peccato che BenQ non ci abbia pensato.
Tutti i connettori principali si trovano sul retro: 2 HDMI (una con supporto eARC), una porta USB-C (con supporto DisplayPort Alt Mode e ricarica), due USB-A (una per la manutenzione) e uscita audio da 3,5 mm coprono bene ogni esigenza. Manca giusto una porta LAN, che però solo in pochi vorranno sfruttare, perché mal si sposa con l’idea di flessibilità che questo proiettore vuole offrire.
I tasti fisici posizionati sulla parte superiore sono “mirati”: accensione, volume e Bluetooth. Chiaramente sono pensati nel caso volessimo riprodurre musica tramite gli speaker del proiettore e non per controllare il GP520 durante l’uso come proiettore.
Il telecomando incluso non è retroilluminato, come nel 99% della concorrenza di questo livello: una piccola pecca nei contesti di visione serale, ma la presenza di tasti fisici sulla scocca compensa in parte.
BenQ venderà a parte uno stand opzionale, disponibile già da luglio sul mercato, per quanto esteticamente questa soluzione sia meno elegante di una integrata, come avremmo appunto auspicato.
Il cuore del BenQ GP520 è un chip DLP con risoluzione 4K ottenuta via pixel shifting (il DMD è di 0,47”, comunissimo nella concorrenza di questa fascia). In pratica il proiettore utilizza un chip a risoluzione 1080p, ma sposta fisicamente i pixel sul pannello ottico di pochi micron, a velocità elevata, proiettando più fotogrammi leggermente sfalsati tra loro. Questi “micro-spostamenti” creano un’immagine finale con maggiori dettagli percepiti, simile a un vero 4K. Non è quindi un 4K nativo, ma la differenza è difficile da notare a occhio nudo, soprattutto alla distanza tipica di visione.
La copertura dello spettro Rec.709 arriva al 98%, mentre il DCI-P3 si ferma all’81%. Il contrasto (FOFO) è di 200.000:1, il rapporto di proiezione è di 1,2, ma forse è più interessante sapere che da poco più di 3 metri avrete già un 120” a disposizione, mentre allontanandosi fino a 4,8 metri la diagonale cresce fino a 180”.
GP520 supporta HDR10, HDR10+ e HLG, quindi in pratica manca solo il Dolby Vision e sinceramente su un proiettore di questa fascia è anche piuttosto indifferente, perché è comunque molto difficile raggiungere il livello di contrasto necessario ad apprezzare la differenza.
Il suo vero punto forte è una luminosità dichiarata di 2.600 ANSI lumen, lievemente superiore alla media (ma attenzione perché i vari produttori utilizzano spesso sistemi di misura diversi, che non sono sempre facilmente confrontabili, quindi non limitatevi a leggere solo il numero sulle schede tecniche o potreste essere tratti in inganno).
Ma uno dei fiori all’occhiello di questo proiettore di BenQ si chiama Auto Cinema Mode. Si tratta di una combinazione hardware-software che regola automaticamente proiettore regola automaticamente l’immagine in base al colore della parete, alla luce ambientale e alle dimensioni dello schermo.
Rispetto ad altri sistemi simili che abbiamo provato in passato, quello del GP520 ci è sembrato il più efficace, anche su pareti colorate, ma questo non vuol dire che vada bene proprio su qualsiasi colore. BenQ ha ottimizzato il tutto per i “6 colori più comuni delle pareti domestiche”: bianco, blu cielo, ivorino (supponiamo un tipo di avorio), giallo crema, giallo uovo, rosa chiaro.
Inoltre l’auto regolazione del trapezio, la messa a fuoco e il sistema automatico che evita gli ostacoli (con zoom automatico) sono tra i più veloci mai visti.
In ogni caso, per quanti automatismi ci siano, è sempre possibile procedere per via manuale, per correggere eventuali sbavature o comunque per meglio adattare le immagini ai propri gusti e alle proprie esigenze, andando a zoomare o riposizionare gli angoli come vogliamo.
Con un sistema così raffinato per posizionare l’immagine è due volte di più un peccato non poter inclinare il proiettore facilmente. Cosa te ne fai di tutti questi automatismi se poi devi impazzire per puntare il fascio di luce esattamente nel punto desiderato? La soluzione sarebbe stata il lens shift, ma si tratta di una tecnologia che in questa fascia di prezzo è introvabile.
Dal punto di vista audio, abbiamo due speaker da 12 watt con supporto a Dolby Audio. Per la visione quotidiana bastano: il suono è chiaro e il volume è buono, ma avremmo sperato in un po’ più di profondità e di bassi. Abbiamo sentito di meglio in questa fascia, per quanto non drasticamente meglio.
Il solo modo per elevare davvero l’esperienza audio è infatti quello di collegare un impianto esterno tramite HDMI eARC e in quel caso c’è anche il supporto Dolby Atmos. È comunque possibile usarlo come cassa Bluetooth, tramite la modalità dedicata.
Tramite la porta HDMI 2.1 è inoltre disponibile l’Auto Low Latency Mode che abbassa il ritardo d’ingresso a circa 17,9 ms in 4K a 60 Hz. È un buon risultato per un proiettore non pensato specificamente per il gaming competitivo, inferiore a buona parte della concorrenza.
Per quanto riguarda invece la connettività wireless segnaliamo il modulo Wi-Fi 6, che garantisce una connessione stabile e veloce ben più di quanto basti, e il Bluetooth 5.2, utile appunto per la riproduzione musicale o per collegare un gamepad di gioco.
Segnaliamo infine che, come molta concorrenza, anche il GP520 è dotato di una modalità di protezione intelligente degli occhi, che quando rileva qualcuno nel raggio di proiezione oscusa lo schermo per evitare di dare fastidio agli occhi di un incauto passante (leggi: bambini).
BenQ GP520 è un proiettore del quale è facile innamorarsi. Si accende rapidamente, si collega in Wi-Fi senza complicazioni e il sistema operativo Google TV ha una delle migliori interfacce che ci siano e gira sufficientemente fluido (non un fulmine, ma durante lo streaming non ci sono mai problemi). Il sistema è aggiornato ad Android TV 11 con patch di maggio 2025 al momento della nostra prova.
Il processore è un Amlogic T972, un quad-core Cortex-A55 con GPU Mali-G52, con 2 GB di RAM (questo di base vuol dire che in memoria vengono tenute poche applicazioni e tendenzialmente tutti i servizi di streaming si riavviano se cambiamo applicazione) e 16 GB di archiviazione, ma per l’utente ce ne sono disponibili circa 7 GB. In ogni caso lo spazio è più che sufficiente per installare tutti i servizi di streaming che volete.
Da Netflix (certificato) a Prime Video, passando per Disney+, NOW o DAZN, nessuno manca all’appello. E poi non dimentichiamo il supporto a Chromecast e AirPlay, che rende facile proiettare contenuti dal telefono e non solo.
La ventola butta una buona dose di aria calda sul retro, quindi meglio lasciare un minimo di distanza dal muro per permettere un corretto deflusso, ma il suo rumore è sempre contenuto e non rappresenta mai un fastidio: questa è la cosa importante, perché nulla è più irritante durante la visione di un film, magari nei momenti di alta tensione in cui l’audio è basso, del sentire un fastidioso ronzio di sottofondo. Il silenzio è d’oro.
Gli automatismi di BenQ si comportano tutti egregiamente e sono rapidissimi. Anche l’adattamento al colore della parete ha dato dei risultati insperati, assai meglio di tanta concorrenza. È una funziona vera, che fa il suo dovere, non una di quelle cose che funzionano una volta si e dieci no.
In ogni caso, per chi volesse fare a mano, magari perché è un utente più esperto, ci sono la modalità cinema “classica” e altri preset quali: luminoso (che falsa troppo i colori e non è consigliato), gioco, sport e utente. Quest’ultima è l’unica modalità personalizzabile, dove possiamo agire su contrasto, saturazione, nitidezza, tinta, temperatura del colore e impostare manualmente il colore della parete.
Come in altri proiettori, l’attivazione della modalità “Gioco” via HDMI (con ALLM), riduce sì l’input lag, ma disattiva anche alcune di queste correzioni automatiche. Considerando che il refresh del proiettore si ferma a 60 Hz e che in generale non è pensato espressamente per il gaming (BenQ ha dei fantastici modelli dedicati), non lo sceglieremmo come proiettore per una PS5, tanto per essere chiari.
Ciò che invece ci ha convinto di più è la fedeltà cromatica: i colori sono naturali, soprattutto sulle tonalità della pelle, e l’immagine risulta realistica anche senza calibrazioni professionali. Basta attivare la modalità cinema automatico (che ironicamente ha un refuso nel menu: “cimena”) e fa tutto lei e sopratutto lo fa bene, laddove invece questi automatismi sono sì comodi ma spesso non così affidabili.
Telecomando
Il telecomando è lievemente diverso da quello standard di Google TV. Realizzato in plastica con tasti gommati e cliccosi: non trasmette una grande sensazione di qualità al tocco e non è retroilluminato, però è molto funzionale.
Abbiamo infatti anche un paio di pulsanti dedicati a regolare lo zoom digitale dell’immagine, utili giusto se volessimo ridurre per qualche motivo l’area di proiezione, dato che gli automatismi del proiettore fanno sì che la superficie occupata sia la massima possibile.
Poi ci sono tasti dedicati per messa a fuoco e trapezio automatici (che ribadiamo essere molto rapidi). E infine, oltre ai tasti per YouTube, Netflix e Prime Video ne abbiamo un quarto (che speravamo essere personalizzabile) dedicato a lanciare un’app di supporto in italiano, che illustra tutte le funzioni del proiettore, risponde a diverse FAQ, e fornisce un rapido contatto con l’assistenza BenQ.
Ultima curiosità: il telecomando è aggiornabile via software. C’è un’app di BenQ dedicata, attraverso la quale potete cercare la presenza di eventuali aggiornamenti, quindi chissà, magari in futuro quel tasto in basso a destra diventerà davvero personalizzabile.
BenQ GP520 costa 1.199 euro di listino, ma su Amazon è già più vicino ai mille euro che non ai mille e cento.
E tanto per mettere subito le cose in prospettiva, l’XGIMI Horizon S Pro, che abbiamo recensito da poco e che rappresenta un diretto concorrente di GP520, costa 1.399€; il Nebula Cosmos Laser 4K al momento viene 1.199€, e lo stesso valer per il JMGO N1 4K.
E l’unica cosa di cui abbiamo davvero sentito la mancanza nel GP520 rispetto ad alcuni rivali è uno stand integrato, perché semplifica tantissimo il posizionamento del proiettore. Poi ovviamente dipende anche dalla stanza in cui andrà collocato: chi abbia una mensola, un mobile o altro supporto alla giusta altezza, non avrà alcun problema. Diciamo che la soluzione con base ruotante è più universale, ma non per forza necessaria per tutti.
Per tutto il resto, il GP520 è più luminoso (non una differenza abissale, sia chiaro), più “automagico”, con una grande fedeltà cromatica su (quasi) ogni parete, e con Google TV, laddove i rivali hanno “solo” Android TV. E costa anche meno. Possiamo dire best buy?
Il sample per questa recensione è stato fornito da BenQ, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Qui trovate maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld.
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